Presepe Vivente

Storia del Presepe Vivente a Vindoli (a cura di Silvio Labella)

Scrissi lo schema del Presepe in dialetto Vindolese nel lontano 1977. Pensai subito di dare al paese una cosa del tutto eccezionale offrendogli uno spettacolo suggestivo, spirituale e di massa.
Così radunai tutti i giovani e giovanissimi di ambo i sessi e spiegai loro quello che si doveva fare. Iniziammo le prove verso la metà di Dicembre del 1977. Tutto andava bene. Lo scenario era naturale. Dalla Statua del Cristo della montagna, prima del Cimitero, l'area era destinata allo svolgimento dell'azione. <

La sera del 24 Dicembre eravamo tutti pronti per dare inizio allo spettacolo. Le lampade pubbliche del paese vennero sostituite con lampade azzurre. Sotto l'arco che porta all'Attiola, Peppino Labella, il fabbro-inventore, organizzò una officina con tutto il necessario per dimostrare come si faceva la saldatura, nei tempi antichi. Egli spesso ne era l'artefice con alcuni collaboratori.
Poi vennero allestiti altri piccoli archi per le osterie e per cuocere le castagne. Ovunque c'erano addetti giovani di ambo i sessi in costume. Lassù in alto, dopo tre giorni di lavoro erano state costruite tre grandi capanne ricoperte di frasche. Una per la Natività e le altre due per i pastori. Vicino alla Chiesa, la cabina di regìa dove io mi installai per tutta la durata dello spettacolo.

Una stella luminosa scendeva lentamente dal Cimitero per andare poi a posarsi sopra la capanna. Lungo le pendici della montagna si sentivano belare gli agnelli mentre i pastori accendevano i fuochi. Poi iniziò la sfilata dei personaggi importanti e dei pastori verso la capanna nel cui interno, pazientemente brucavano il fieno un asino ed una mucca. Gli animali erano posti ai lati della mangiatoia dove era il Bambino ed accanto Giuseppe e Maria.
Ultimi ad arrivare furono i Re Magi nel loro sfarzoso costume orientale con i loro paggi e portatori carichi di doni. Pastori e gente comune erano vestiti con il costume antico di Vindoli. La mia voce, diffusa con altoparlanti, spiegava ogni attimo della rappresentazione. In ultimo, la folla esplose in uno scrosciante applauso mentre canzoni natalizie diffondevano la loro musica melodiosa sotto un cielo stellato in una notte di Dicembre.

Finito lo spettacolo la campana della Chiesa chiamava per la S.Messa di mezzanotte e tutti, pastori e Re magi, facevano ala all'altare maggiore dove ai lati del sacerdote c'erano Giuseppe e Maria con il Bambino.Questo spettacolo si è ripetuto per 7 anni, sempre alla stessa ora e qualche volta anche con la pioggia (prima dello spettacolo).
Poi gli adulti sono andati avanti con l'età e con la responsabilità della nuova famiglia, i piccoli si sono fatti grandi ed a me è mancato il supporto per proseguire ancora per gli anni futuri ad offrire alle popolazioni dell'altopiano di Leonessa, uno spettacolo suggestivo e commovente.
Vindoli | 2016 | Copyright © Bruno Franzè
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